È stata presentata la Lettera aperta con cui il Forum delle famiglie di Puglia, le sigle sindacali confederali regionali Cgil, Cisl e Uil e le Commissioni di pastorale familiare e del lavoro della Conferenza episcopale pugliese chiedono alla Giunta e al Consiglio regionali di istituire un tavolo di lavoro con le associazioni familiari del territorio per la costruzione del nuovo Piano di politiche familiari.
La lettera è stata sottoscritta anche dalla Federazione medici di medicina generale (Fimmg) di Bari e da oltre 40 associazioni.
La terza Conferenza nazionale della Famiglia, che si è tenuta a Roma a fine settembre, ha ribadito che l’Italia deve ripartire dalla famiglia, altrimenti non avrà domani (“Più forte la famiglia, più forte il Paese”, è stato lo slogan). Ma soprattutto lo deve fare la Puglia, che evidenzia dinamiche molto preoccupanti, con un calo della natalità tale da essere la terza regione italiana con minor indice di fertilità e caratterizzata da una costante migrazione della popolazione giovane alla ricerca di studio e lavoro. Investire nella famiglia significa rafforzare la coesione sociale e dare una forte spinta allo sviluppo economico del territorio. Non bastano misure parziali e interventi transitori, ma è più che mai indispensabile una strategia complessiva.
La nostra Regione non è fortunatamente al punto zero, poiché ha già compiuto passi importanti in materia, come il marchio “Puglia loves family”, recentemente messo a punto dall’Assessorato regionale al Welfare e in particolare dal compianto Salvatore Negro.
Ma è importante, come si legge nel testo della lettera, che si affronti “in modo organico e strutturale il tema delle politiche familiari, e in particolare le politiche fiscali e di welfare, il contrasto alla grave crisi demografica, l’accesso al lavoro di donne e giovani, l’accesso alla prima casa delle coppie di sposi, concrete misure in materia di conciliazione vita-lavoro a tutela della maternità e della lavoratrice madre”. Basti pensare, infatti, che nel 2016 il 78% delle dimissioni e delle risoluzioni consensuali riguardano le donne lavoratrici.
«È forse la prima volta in Puglia che si forma un cartello così ampio non per parlare di ideologie e moralismi, ma per chiedere misure concrete, -ha esordito Lodovica Carli, presidente del Forum di Puglia.
«Sosteniamo convintamente questa battaglia, ché di battaglia si tratta», così Vincenzo Lezzi, segretario regionale Cisl Puglia, secondo cui «non bastano i bonus, anche se importanti, perché gli aiuti non possono essere episodici, ma devono essere strutturali. Con questo documento si vuole aprire una discussione a 360°, che affronti il sostegno alla genitorialità, le politiche abitative, la disabilità, il sostegno alle giovani coppie e molto altro ancora».
Bisogna ripartire dalla famiglia anche secondo monsignor Franco Lanzolla, responsabile della Commissione pastorale per la famiglia e la vita della Conferenza episcopale pugliese, poiché essa è «il primo luogo di aggregazione e socializzazione, e se non si investe nella sua formazione i costi per il sociale sono enormi». Insomma, «la famiglia non è un problema da risolvere, ma una risorsa a cui dare attenzione».
La dottoressa Carmela Coppola della Federazione italiana medici di Medicina generale di Bari ha posto l’accento sull’importanza dell’assistenza medica domiciliare e territoriale, specie nei confronti delle famiglie che accudiscono anziani, disabili e malati cronici, di cui «da tanti anni si parla, ma per le quali poco si è fatto».
«In vista della costruzione del Piano regionale di folitiche familiari, il Forum, in collaborazione con gli altri firmatari della lettera, intende promuovere localmente dei tavoli monotematici di confronto per raccogliere le istanze delle famiglie pugliesi e giungere ad una Conferenza regionale sulla Famiglia», così ha concluso Vincenzo Santandrea, presidente dell’Associazione Famiglie numerose di Puglia.
Source: Ultima Ora Nazionale